RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
Come una visione petrarchesca o dantesca (di cui peraltro Tasso offre ampie e frequenti citazioni in ogni verso), Clorinda gli appare in sogno molto più bella, innalzata nella luce divina, nel gesto pietoso di asciugargli le lacrime. Anche lei ha avuto la sua disgrazia salvifica, grazie alla morte che lui le ha causato per errore, ma ora è felice in mezzo agli angeli e ai beati. Lo spirito di Clorinda auspica per il suo amato, in nome del sentimento che la lega a lui, un ricongiungimento molto più nobile di quello terreno nella dimensione celeste, che sarà fonte di estrema elevazione spirituale e della salvezza dell’anima. Condizione essenziale perché ciò si realizzi è una condotta che escluda il vaneggiare dietro alle passioni umane e terrene. In questo modo Tasso riesce a sanare tutti i conflitti trasfigurandoli nella dimensione ultraterrena dove l’amore terreno si sublima e diviene un tutt’uno con l’amore per Dio. XCII Tale i’ son, tua mercè: tu me da i vivi Del mortal mondo, per error, togliesti: Tu in grembo a Dio fra gl’immortali e divi, Per pietà, di salir degna mi festi. Quivi io beata amando godo, e quivi Spero che per te loco anco s’appresti; Ove al gran Sole e nell’eterno die Vagheggerai le sue bellezze e mie. XCIII Se tu medesmo non t’invídi il Cielo, E non travii col vaneggiar de’ sensi, Vivi, e sappi ch’io t’amo, e non te ’l celo, Quanto più creatura amar conviensi. Così dicendo, fiammeggiò di zelo Per gli occhj, fuor del mortal uso, accensi: Poi nel profondo de’ suoi rai si chiuse E sparve, e novo in lui conforto infuse.
Un’altra vicenda d’amore che solo inizialmente appare realizzata è quella tra Rinaldo e la maga Armida ambientata nel giardino della bellissima donna (canto XVI), in cui Rinaldo vive dimentico dei suoi doveri completamente ammaliato e rapito in un incantesimo d'amore. Tasso, utilizza molti topoi rinascimentali, la descrizione edenica del giardino incantato sulla scorta del locus amoenus classicheggiante e pagano, le parole del pappagallo parlante che esortano a “cogliere la rosa", (evidente il riferimento a Poliziano 145 e ad Ariosto nel discorso di Sacripante)146, tutto ciò ha lo scopo di presentare il luogo incantato, oltre che fittizio poiché frutto di un sortilegio, sotto una luce negativa, tuttavia il Tasso ne è morbosamente attratto e prova quasi compiacimento nell'indulgere alla descrizione della sensualità dei colloqui intimi dei due amanti. XIX E i famelici sguardi avidamente In lei pascendo si consuma e strugge. S'inchina, e i dolci baci ella sovente Liba or dagli occhi e da le labbra or sugge, ed in quel punto ei sospirar si sente 145 146
POLIZIANO, “I’ mi trovai fanciulle un bel mattino” vv. 21-26 L. ARIOSTO, Orlando Furioso, I, ottava XLII
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