RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
Lui aveva solo sei anni e non poteva ribellarsi alle conflittualità e agli atteggiamenti meschini, reiterati dei suoi. A seguito del ricovero in ospedale per una brutta caduta Addie, sempre più vessata dal figlio, era andata a stare in una residenza assistita. La sua casa era stata data in affitto e lei non avrebbe più potuto tornarci. Le cose erano cambiate, ma l’uomo e la donna cercarono di colmare la mancanza, ricominciando a sentirsi, ma solo per telefono, la sera. E facendo tutto di nascosto. Addie non si fidava più di suo figlio e voleva che lui non lo sapesse. E sebbene le cose fossero andate diversamente da come erano state immaginate, loro due non intendevano recidere quel filo che li univa. Certo, un abisso non si può colmare con l’aria, il cibo e sostanze di vario tipo, ma è anche vero che “il desiderio è sempre più forte del dolore” e il loro desiderio era quello di far durare il più possibile quella “meccanica celeste” che li avvolgeva e li teneva uniti. «Stiamo continuando a parlare. Fin quando potremo. Finché dura», «L’unica differenza è che adesso siamo più cauti» (162). Addie, guardando fuori dalla finestra, vide il proprio riflesso nel vetro. «Fa freddo lì, tesoro?» (166), chiese a Louis mentre l’oscurità si disperdeva alle sue spalle. La sua immagine raggiungeva idealmente Louis mentre il desiderio faceva svanire le fosche tinte del dolore.
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