RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
A tutti. Se muoio, non incolpate nessuno. E per favore, niente pettegolezzi. Il defunto non li poteva sopportare. Mamma, sorelle, compagni, perdonatemi. Non è una soluzione (non la consiglio a nessuno), ma io non ho altra scelta. Lilja, amami. Compagno governo, la mia famiglia è: Lilja Brik, la mamma, le mie sorelle e Veronika Vitol’dovna Polonskaja. Se farai in modo che abbiano un’esistenza decorosa, ti ringrazio. Le poesie non finite datele ai Brik, vi ci sapranno raccapezzare. Come si dice,/l’incidente è chiuso./La barca dell’amore/s’è spezzata/contro il quotidiano./La vita e io/siamo pari./Inutile elencare/offese, dolori, torti reciproci. Voi che restate, siate felici. VLADIMIR MAJAKOVSKIJ 12/IV/’30 (…)114
Il poeta indica nella lettera, tra i componenti della sua famiglia, oltre alla mamma e alle sorelle, due donne: Lilja Brik e Veronika Polonskaja. La prima, a partire dal 1915, entrò a far parte della sua vita costituendo un profondo legame, non solo sentimentale, che durò fino alla fine. Quando i due cominciarono a frequentarsi e s’innamorarono, Lilja era già sposata con lo scrittore e critico letterario Osip Brik, amico e collaboratore del poeta. I tre diedero vita a una relazione non conformista, vivendo insieme sotto lo stesso tetto. 115 Ma, oltre alla Brik, il poeta ebbe altre relazioni sentimentali. «All’inizio di ottobre [del 1928] Majakovskij si recò a Parigi, dove rimase fino ai primi di dicembre. Oltre alle questioni puramente letterarie (e all’acquisto di una Renault!), lo scopo del viaggio era questa volta particolare. Il 20 ottobre Majakovskij lasciò Parigi e si recò a Nizza, dove soggiornava l’amica americana Elly Jones con la figlioletta. Questo era il primo incontro tra Majakovskij e Elly Jones dal 1925, il primo in genere con la bambina il cui padre era, evidentemente, lo stesso Majakovskij. Come è noto, il poeta non amava molto i bambini piccoli, e l’incontro di Nizza fu […] un fallimento: già il 25 aveva fatto ritorno a Parigi. La sera di quello stesso giorno Majakovskij fece conoscenza con Tat’jana Jakovleva, una giovane russa che nel 1925 si era trasferita a Parigi. Secondo Elsa Triolet [sorella di Lilja Brik], fu lei a presentarli, in ogni caso l’incontro non fu casuale. (…) Majakovskij e Tat’jana Jakovleva s’innamorarono subito l’una dell’altro. […] Ora, per la prima volta dal 1915, aveva incontrato una donna della sua stessa “statura”. Per cinque settimane s’incontrarono ogni giorno» 116. Della bella ed elegante Tat’jana, Majakovskij s’innamorò con lo slancio appassionato e totale che spesso lo animava e che questi versi testimoniano pienamente: «L’amore / non è /
nel bollire più sodo, / non è / nell’esser bruciati come carboni, / ma in ciò / che sorge dalle montagne dei petti / sopra le giungle dei capelli. / Amare / significa / correre in fondo / al cortile / e sino alla notte corvina / con l’ascia lucente / tagliare la legna, / giocando / con la propria / forza. / Amare / è sciogliersi / dalle lenzuola / strappate dall’insonnia, /gelosi di Copernico, / lui, / e non il marito d’una Maria Ivànovna / considerando / proprio / rivale. / Per noi / l’amore / annunzia ronzando / che di nuovo / è stato messo in marcia / il motore / raffreddato del cuore»117. L’amore, per Majakovskij, è sempre immenso, straripante: l’amore GIOVANNI BUTTAFAVA, Per conoscere Majakovskij, Mondadori, Milano, 1977, p. 367. «Solo nel 1918 potei parlare a Osip con sicurezza del nostro amore. […] Tutti e tre decidemmo di non separarci mai e vivemmo le nostre esistenze da intimi amici», in MAJAKOVSKIJ-BRIK, L’amore è il cuore di tutte le cose – Lettere 1915-1930, Mondadori, Milano, 1985, p. 27. 116 B. JANGFELD, Introduzione a MAJAKOVSKIJ-BRIK, op. cit., pp. 47-48. 117 VLADIMIR MAJAKOVSKIJ, Lettera al compagno Kostròv da Parigi sulla sostanza dell’amore in GIOVANNI BUTTAFAVA, op. cit., pp. 163-164. 114 115
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