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GIOVENALE – “Messalina” (traduzione di Corrado Calabrò

Messalina di GIOVENALE57 Traduzione di CORRADO CALABRÒ58

Postumo, è sfizio antico sbattere il letto altrui, alla faccia del Genio che custodisce il talamo… E tu, di questi tempi, prepari gli sponsali, ti fai acconciare i capelli dal miglior parrucchiere e fors’anche ti sei fidanzato con l’anello? Una volta ci stavi con la testa. Postumo, ma davvero vuoi prendere moglie? Quale Erinni, dimmi, ti s’attorciglia, insana, alle meningi? Con tante finestre spalancate, tante corde che hai per impiccarti, col ponte Emilio a due passi, come reggi di metterti in groppa una padrona?… Spasso degli amici! Prostérnati in Campidoglio, sacrifica a Giunone una giovenca dorata se incontrerai una donna dalle labbra pudiche… Pensi che Iberina si appaghi d’un uomo soltanto? Più facile che s’accontenti d’un occhio

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57 GIOVENALE, Anticum est alienum, Postume, lectum concutere . La presente traduzione di Calabrò che riportiamo è precedentemente apparsa su «La presenza di Erato» il 22/11/2016. 58 CORRADO CALABRÒ (Reggio Calabria, 1935) vive a Roma. Ex Magistrato della Corte dei Conti, Presidente del TAR del Lazio, Presidente di Sezione e Presidente aggiunto del Consiglio di Stato, Presidente dell’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni dal 2005 al 2012. Per la poesia ha pubblicato Prima attesa(1960), Agavi in fiore (1976), Vuoto d’aria (1979), Presente anteriore (1981), Mittente sconosciuta (1984), Deriva (1990), Il sale nell’acqua (1991), Vento d’altura (1991), La memoria dell’acqua (1991), Rosso d’Alicudi (1992), Le ancore infeconde (2001), Blu Maratea (2002), Qualcosa oltre il vissuto(2002), Unavita per il suo verso(2002), A luna spenta (2003), Poesie d’amore (2004), La stella promessa (2009), T’amo di due amori (2010), Dimmelo per sms (2011), Password (2011), Rispondimi per sms (2013), Mimanca il mare(2013), l'auto-antologia Quinta dimensione 1958-2018(2018). Per la narrativa il romanzo Ricordati di dimenticarla (1999), finalista al Premio Strega nel 1999. Numerosi i premi letterari e i riconoscimenti ricevuti tra cui il Rhegium Julii (1980), Laurentum (1994), Camaiore (2001), Gatto (2003), Tarquinia-Cardarelli (2004), Carducci (2010), etc. solo… Prendi, prendi moglie e ben presto lei renderà padri Echione il citarista o Glafiro e Ambrosio flautisti. Innalziamo, se vuoi, palchi festosi lungo i vicoli, orna stipiti e porte con corone d’alloro: nella culla venata di tartaruga, o Lentulo, vedrai nel visino del tuo nobile rampollo la faccia di un mirmillone o dell’attore Eurialo. Sposa di un senatore, Eppia seguì una squadra di gladiatori fino a Faro, al Nilo, alle mura malfamate di Lago… Ah, le donne! Se debbono affrontare pericoli per una causa giusta e onesta tremano di paura, il cuore gli si gela in petto, le gambe non le sorreggono. Solo se si lanciano in qualche turpe avventura, allora quale coraggio! Se è il marito a chiederlo, ahi che impresa imbarcarsi! Che fetore dalla stiva, come ondeggia il cielo… Ma per chi segue l’amante lo stomaco è ben saldo. Quella che vomitava, ora pranza coi marinai, passeggia per la poppa e va tastando le sartie… Ti fai specie d’Eppia, d’una famiglia privata? Guarda alle rivali dei numi, guarda cosa Claudio non sopportò dalla moglie. Appena lui prende sonno l’augusta sposa indossa un mantello col cappuccio e sguscia al buio con solo l’ancella di scorta, preferendo una stuoia al talamo del Palatino. Coi capelli corvini nascosti da una parrucca