Euterpe n°34 - "Desiderio di evasione, vagabondaggio ed erranza: suggestioni, simbolismi e messaggi"

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RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°34 * FEBBRAIO 2022 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM

uomo di colore in canottiera con le braccia alzate e un’espressione di sforzo, un corridore si direbbe a prima vista, nella seconda foto invece si scopre che l’uomo aveva alzato le mani di fronte a un poliziotto che gli stava sparando in quell’istante e che l’espressione sul volto era appunto di dolore. Anche in quest’ultimo dialogo viene esaltata la dicotomia tra realtà e apparenza, tra superficialità e ricerca della verità. “Diffidate dai pezzi scelti”, non a caso, è la didascalia che accompagna le due foto. Il protagonista durante la cena rivela quindi un importante segreto: egli stava scrivendo un romanzo in cui un uomo è alla ricerca di un suo amico in viaggio in India, che però non vuole essere trovato e immagina che egli si trovi nel medesimo ristorante assieme a una donna e che lo stia guardando da lontano. Come in un gioco di specchi si intuisce dal dialogo che Xavier non esiste, o meglio, che non era altro che l’alter ego del viaggiatore alla ricerca di se stesso. Il viaggio geografico attraverso Bombay, Madras, Goa è diventato sempre più un viaggio interiore in cui la dimensione del reale assume i connotati più inquietanti di un sogno, di una visione notturna a cui allude il titolo. Il viaggio compiuto dal viaggiatore-Xavier è quindi un viaggio introspettivo in cui narratore, protagonista e l’oggetto della “quête” in quella che potrebbe essere una guida per «un qualche amante di percorsi incongrui». Bibliografia ABBAGNANO NICOLA; FORNERO G., Fare filosofia, Paravia, Torino, 2001. BERNARDELLI A.; CESERANI REMO, Il testo narrativo, Il Mulino, Bologna, 2005. DE CRISTOFARO F. (a cura di), Letterature comparate, Carocci, Roma, 2014. FERRONI GIULIO, Letteratura italiana contemporanea, Mondadori, Milano, 2015. LUPERINI RENATO, La scrittura e l’interpretazione, Il Novecento, Palumbo, Palermo, 2011. TABUCCHI ANTONIO, Notturno indiano, Sellerio, Palermo, 1984. TABUCCHI ANTONIO, Viaggi ed altri viaggi, Feltrinelli, Milano, 2010.

La dialettica fra errare e ritrovarsi come essenza di tutte le storie: da Ulisse a Hermann Hesse di FILOMENA GAGLIARDI138 L’Odissea è il lungo viaggio di ritorno a Itaca di Odisseo. Secondo un’etimologia, oggi non più considerata valida, Odisseo significherebbe “colui che segue la via”, derivando dal greco οδός (strada, via) e σεύω (seguire, inseguire). Anche un’etimologia sbagliata, tuttavia, racconta qualcosa, ad esempio come un concetto venga percepito. E che Ulisse incarni il mito del viaggio, nessuno lo mette in dubbio. Nemmeno le altre etimologie del nome più accreditate (ma comunque sempre insicure) sono esenti da un collegamento più o meno diretto con la nozione del viaggio. Nel noto dizionario etimologico di Chantraine si legge che Odisseo sarebbe riconducibile a un verbo [ὀδυσ(σ)άσθαι] il cui significato è odiare/essere odiato. FILOMENA GAGLIARDI (San Benedetto del Tronto, AP, 1980), vive a Colli Del Tronto (AP). Si è laureata in Lettere classiche e ha ottenuto il dottorato di ricerca in Filologia classica. È insegnante di materie letterarie nelle scuole secondarie. Ha collaborato con associazioni culturali e con l’Università di Macerata, partecipato a convegni come relatrice e pubblicato contributi su varie riviste specifiche. In volume ha pubblicato: Tempo e Amore - in una stagione di prosa (2008), Un nuovo anno (2009) e la silloge poetica De viris illustribus (2021). Suoi contributi si ritrovano nelle riviste «Qui Libri», «Euterpe», «Oubliette Magazine». Ha avuto vari riconoscimenti letterari e ha pubblicato in diverse antologie. 138

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