Euterpe n°34 - "Desiderio di evasione, vagabondaggio ed erranza: suggestioni, simbolismi e messaggi"

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RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°34 * FEBBRAIO 2022 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM

Indiscrezioni dal fortilizio di Sergio Carlacchiani Recensione di DOMENICO PISANA170

Indiscrezioni dal fortilizio è la raccolta poetica che Sergio Carlacchiani ha dato

recentemente alle stampe per le Edizioni RPlibri. Un testo poetico che definirei di “rottura e fuori dal coro” rispetto a tanta produzione poetica del nostro tempo, atteso che l’asse contenutistico e la strutturazione formale e stilistica obbediscono a un sentire nel quale la vita si manifesta nelle sue spinte fosche, nelle forme di una “bruciante oscurità”, nella fisionomia di una frontiera giornaliera caratterizzata da un “disastro” da affrontare. Quella di Carlacchiani è una “poesia ininterrotta” di marinettiana memoria, che elimina la punteggiatura, dispone il costrutto poetico così come nasce, nella assoluta libertà, opponendosi pertanto alla sintassi tradizionale e alle regole della metrica; ne nasce una “coscienza poetica in libertà” che fa di lui un “artista totale” che tocca vari tasti dell’arte: la voce, la pittura, la poesia, la narrazione, presentandosi, così, pienamente inserito nella vita sociale della sua terra e imponendosi non solo per i suoi versi ma anche per esperienze e composizioni vocali e teatrali, per doppiaggi e per la realizzazione di opere figurative e, financo, di cura di spettacoli. La scelta del titolo dato alla silloge, che si avvale anche di un apparato iconografico, contiene in sé la forza propulsiva della sua poesia; il “fortilizio” di Carlacchiani non è certamente un luogo di chiusura, una sorta di torre eburnea dalla quale contemplare il mondo beandosi con se stesso, quanto il “luogo dell’ermeneutica” da dove egli grida interrogativi laceranti, disvela “la follia del mondo” creando azioni e reazioni tra tragico e sublime, prospettive visive e analogie grazie ad una geometria di parole, immagini e affabulanti modi espressionistici con cui si “finge poeta” trascorrendo intere giornate a scrivere: Passo intere giornate a scrivere a fingermi poeta facendo scempio delle parole senza alcun ritegno DOMENICO PISANA (Modica, RG, 1958), teologo morale, poeta, scrittore e saggista. Ha conseguito il Dottorato in Teologia Morale presso l’Accademia Alfonsiana della Pontificia Università Lateranense di Roma. Ha insegnato Etica Professionale, Morale Fondamentale e Bioetica nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose “G. Maria Tomasi” di Ragusa, Teologia Morale nella Scuola Teologica di base della Diocesi di Noto. È giornalista e direttore responsabile dell’emittente radiofonica «Radio Trasmissioni Modica», componente dell’ATISM, Associazione Teologica Italiana per lo studio della Morale. Ha collaborato con la rivista di Letteratura «Avanguardia», con la rivista di Letteratura e Teologia «Oltre il muro» ed è Presidente del Caffè Letterario “Salvatore Quasimodo” di Modica. Numerose le sue opere pubblicate in cui è autore e curatore, tanto per la poesia che la critica letteraria. 170

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