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LUCIANO DOMENIGHINI – “Vagabondaggio ed erranza. Appunto sulla parola “errare””

il canto, la poesia, il cinema». Se Jack Kerouac è l’elemento detonatore della Beat generation, consumatosi in una vampata di alcol e benzedrina, Lawrence Ferlinghetti sembra essere la figura che ne ha consentito la costruzione di un quadro strutturale e persino “istituzionale”.

Morto Kerouac a quarantasette anni nel 1969, Lawrence Ferlinghetti è invece non solo sopravvissuto al tramonto della Beat generationma protagonista, in quanto testimone e sacerdote, della celebrazione postuma, non immune dalla retorica. Eppure non mancano i punti in comune, a partire da una radice francofona: Kerouac perché canadese, Ferlinghetti perché cresciuto dalla zia a Strasburgo dopo la morte del padre e la pazzia della madre. Ed entrambi segnati da una perdita, il fratello Gerard per Kerouac, il padre, appunto, per Ferlinghetti: il quale solo al momento di arruolarsi in marina scopre che il suo cognome non è Ferling, come credeva, ma è italiano. Di lì comincia una lunga ricerca che lo porterà a scoprire le origini bresciane del padre: un processo che lo conduce a costruirsi una “identità italiana”, anche linguistica.

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Bibliografia

CHARTERS ANN, Vita di Kerouac, trad. Giuseppe Strazzeri, Mondadori, Milano, 2003. KEROUAC JACK, I sotterranei, Feltrinelli, Milano, 2008. KEROUAC JACK, Il libro degli haiku, Mondadori, Milano, 2003. KEROUAC JACK, Il libro degli schizzi, Mondadori, Milano, 2018. KEROUAC JACK, Lettere dalla beat generation, Mondadori, Milano, 2018. KEROUAC JACK, On the Road, Mondadori, Milano, 2019. PIVANO FERNANDA, Da Beat Hippie Yippie, Bompiani, Milano, 2017. PIVANO FERNANDA, La balena bianca e altri miti, Milano, Mondadori, 1961.

Vagabondaggio ed erranza. Appunto sulla parola “errare” di LUCIANO DOMENIGHINI 120

Stat pristina rosa nomine, nomina nuda tenemus .

Così scrisse (poi ripreso da Eco nel suo capolavoro) il monaco benedettino Bernardo di Cluny, per indicare come la parola fosse il solo strumento capace di contenere, di custodire e, in qualche modo, conservare la realtà, il solo baluardo in grado di opporsi all'opera esiziale e vanificante del tempo, l' "invida aetas" di oraziana memoria o l' "irreparabile tempus", di cui parla Virgilio a metà circa del III Libro delle Georgiche.

Le parole e la loro forma fonetica e grafica sono simulacri delle cose ma pure ne contengono anche un percorso e uno sviluppo logico. Nelle parole ci sono una storia e un destino, una filosofia e una saggezza, e certe parole omonime, omografe e omofonetiche sono ambivalenti (quando non polivalenti nei lemmi polisemici che però sono tropi, attingendo alla retorica). Qualche volta le due accezioni sembrano indipendenti ed estranee l'una all'altra. Altre volte tuttavia sono complementari ed estensive del significato,

120 LUCIANO DOMENIGHINI (Malegno, BS, 1952) vive a Travagliato (BS). Si è laureato in Medicina e ha svolto la professione di medico di Medicina Generale, attività che svolge tuttora. Negli anni universitari, a Parma, presso una radio locale ha condotto per quattro anni una rubrica radiofonica di musica operistica. Come poeta ha pubblicato quattro raccolte di poesie: Liriche Esemplari(2004), Le belle lettere(2017), Il giardino dei semplici(2019), ed Esercizi di rima (2020). Come critico letterario, un’antologia di profili critici di poeti emergenti, La lampada di Aladino(2014) e infine, in veste di traduttore, due raccolte di traduzioni dal francese: Petite Anthologie (2015) e Saggio di traduzione (2016) e due dal latino: Poemi didascalici latini (2017) e Poeti satirici latini (2019). Attualmente ha in preparazione una nuova silloge poetica, un’antologia di critica letteraria e una raccolta di traduzioni dal greco. 85