RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
mistico, esoterico che percorre, come in Oriente, ma sotterraneamente, tutta la storia dell’Occidente, dagli antichi misteri greci, su su attraverso l’ermetismo, il neoplatonismo, l’alchimia, fino ai rosacroce, e vi si possono includere anche i grandi testi mistici cristiani, in quanto i mistici di tutte le epoche e di ogni parte del mondo, qualunque fosse la loro religione, hanno sempre vissuto e descritto le stesse esperienze fondamentalmente misteriche e anarchiche. Tuttavia in Occidente si è trattato per lo più di un fiume carsico: correnti represse, censurate o annientate da un dogmatismo religioso alleato al potere temporale e, in seguito, messe al bando dal pensiero illuminista. Di tutto questo credo stiamo vedendo oggi alcune terribili conseguenze, dopo il fallimento sia dell’uno sia dell’altro. Poeti come Blake, Holderlin, Yeats, Rilke sono stati per me fondamentali e tra gli italiani Dino Campana. Tra i contemporanei, soprattutto Edmond Jabès, che ho per prima introdotto in Italia, e poi tradotto in piccola parte – la sua opera è sterminata – per l’Almanacco dello Specchio prima e per Lo Specchio dopo. Nella mia poesia credo conti comunque molto anche un’influenza culturale del centro- nord Europa che già Pier Vincenzo Mengaldo aveva riscontrato in Inganno Ottico in una sua recensione su Panorama. Il mondo nordico è sempre stato per me fonte di grandi suggestioni nei suoi aspetti più irrazionali, fiabeschi, avvolti da nebbie e da ombre, con una forte presenza della morte come nei film di Bergman. M.B.: La compresenza e complementarità di Yin e Yang è un pilastro, forse il pilastro, dell’estetica orientale. Una degli aspetti in cui questo principio passa fino a noi occidentali è quello della compresenza tra visibile e invisibile (penso a un certo Rilke ancora, o a Francois Jullien). Molti tuoi testi fanno riferimento – anche implicitamente – a questo aspetto: “Senza forma, la prende dal cambiamento di forma che impone agli oggetti. Cerca nel visibile qualcosa che lo contenga, ma non è mai a sua misura” (Vento) oppure, sempre da Inganno Ottico, “Un’architettura di luce finché l’acqua la sostiene ed essa può espandersi, pulsare, galleggiare, sorretta da milioni di gocce. Ma senza questo contrappunto invisibile che scandisce il vuoto, la medusa è solo una piccola massa flaccida posta dall’estremità di un remo sulla sabbia della riva, un sacchetto vuoto che si lascia andare da tutte le parti, una disgustosa poltiglia” (Medusa). Più in generale la compresenza degli opposti è un dato centrale, anche dei tuoi testi inediti (penso a Opposti). Ci sono altre chiavi culturali per intendere questa compresenza? L’immagine del respiro della tradizione buddhista può rientrare in questo novero? D.B.: Ritengo che, al di là della saggezza taoista, la compresenza degli opposti faccia parte dell’essenza stessa della poesia, che per sua natura è polisemica. Mentre il pensiero logico crea delle antinomie ed è in realtà, nella sua radice, un pensiero conflittuale e come tale si può vedere in esso l’origine delle guerre, dello 143