RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
loro, ossia gli artisti. E dove possiamo trovarne, se non nei miti, in letteratura, in arte? Tutti questi ambiti potremmo racchiuderli in uno più grande, un maxi insieme che riguarda tutti noi: il tempo. Sia se abbiamo davanti una tela, una struttura narrativa o un oracolo, possiamo delimitarlo in un lasso temporale in cui poterlo giostrare, più o meno, a nostro piacimento. E qui casca l’asino. O meglio, l’asino, prima di cadere, potrebbe essere entrato in risonanza con un altro corpo che ne ha appunto provocato la caduta. Cos’è il fenomeno della risonanza? Accade quando due corpi, attraverso le loro onde interferiscono, entrando per l’appunto in risonanza. Esulando dall’asino, per fare un esempio concreto: se un battaglione di soldati batte il proprio passo mentre si trova sopra un ponte, tale passo, entrando in risonanza con il materiale (o i materiali) con cui è stato costruito il ponte, potrebbe far crollare lo stesso ponte, con le conseguenze che si possono immaginare. E visto che non siamo qui per essere menagramo, alle conseguenze non ci pensiamo. E, dunque, per il medesimo motivo ne prendiamo le distanze. Entrando così in conflitto con esse. Ricordate l’interferenza della comunicazione? Il conflitto, per definizione, è uno scontro tra due o più persone, e può delinearsi all’interno degli ambiti più disparati: da quello di coppia, al professionale o magari tra individuo e società (di cui l’individuo stesso è parte). Ma anche tra generazioni. E qui ci sarebbe da aprire una parentesi sul senso di colpa, quell’infingardo che sembra si sviluppi in noi nel ventaglio che va dai tre ai cinque anni. La parola conflitto ha origine latina conflictus (urto) ed è a sua volta composta da cum e fligere, ossia urtare una cosa con un’altra, producendo, come nel caso della risonanza, uno scontro. Ma si era detto che lo scontro, il conflitto, può riguardare ogni ambito. Dunque, vale anche per la letteratura, l’arte, e sì, anche il mito. Senza scomodare Freud, occorre una specifica, una di quelle postille che tutti guardano ma nessuno vede: il conflitto, prima di tutto, ha una valenza individuale, ossia parte da noi stessi, dal nostro interiore. E siamo sempre nella sfera emozionale, dove per darci un tono, una spinta, una motivazione dobbiamo passare per le nostre passioni, coadiuvato poi dalla volontà. È quest’ultima a tradurre in moto tutta, o comunque gran parte, dell’energia che mettiamo con la nostra passione. Saranno loro due, in un costante quanto sottile equilibrio a far perdurare nel tempo una tela, un libro o una leggenda che porta le stelline nei nostri occhi, affascinando ogni nostro desiderio, caricando del suo sale le nostre attitudini e comportamenti. Spesso però non basta, o meglio, volendo possiamo guarnire il tutto con la più classica delle ciliegine. Ma prima della guarnizione va fatta la torta. Se si vuole un modello riguardo le competenze (la nostra torta), non baderemo a spese, facendola di ben quattro strati. Incompetenza inconscia: le cui caratteristiche sono basso livello di performance e una totale mancanza di consapevolezza. Incompetenza conscia: performance sempre bassa, ma essendoci invece la consapevolezza abbiamo (o avremo) modo di trovare i punti deboli e le conseguenti aree di 68