RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°33 * LUGLIO 2021 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM
Un giorno o per sempre, a volte, seppur senza futuro, il grande amore sboccia, muore, si perpetua. Ci dona la certezza che tra disperazione, pianto e pallore di morte è possibile amarsi profondamente. Una mia poesia dedicata a questa amara vicenda: Non c’era grano in quel campo, ma baracche e filo spinato. Non c’era sole in quel campo, ma fumo e puzza di fogna. Non c’erano stelle a far da sentinelle al loro amore, ma cadaveri in ogni dove. Erano giovani e ad Auschwitz due numeri, due credo, difficili da sommare; ma le loro anime si erano già raggiunte, loro già si amavano. Amarsi lì, vicino alla camera a gas, amarsi per non morire, amarsi dove tutto era perso. Amanti in quell’angusto spazio sognavano un infinito spazio. Ed erano intrisi di rugiada i loro corpi, olezzo di gigli, profumo di promessa ogni loro speranza. Giacevano nello squallore sognando un letto e una stanza, un amore libero senza fine e senza guerra. Tra sofferenze e morte, era forse immonda la passione che li univa? Non nasce forse dal fango in tutto il suo candore il fior di loto? Ad Auschwitz, su ferite e cicatrici, era sbocciato in tutto il suo splendore tra Mala ed Edek l’amore. Breve il loro idillio, effimera la fuga. Soffocato l’ardito loro canto dall’odio di chi la voce della libertà non voleva ascoltare. Indifesi, imprigionati, massacrati, giustiziati. Mala ed Edek, un sentimento nel tempo oltre il tempo. Il loro amore fuoco sulle ferite della furia distruttiva nazista. Forse di questo rapporto impossibile, la storia, ne ha perso memoria. Loro, Giulietta e Romeo di Auschwitz si sono amati. Ancora, volano sulle ali dell’amore
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