Euterpe n°34 - "Desiderio di evasione, vagabondaggio ed erranza: suggestioni, simbolismi e messaggi"

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RIVISTA DI POESIA E CRITICA LETTERARIA “EUTERPE” APERIODICO TEMATICO DI LETTERATURA ONLINE NATO NEL 2011 ISSN: 2280-8108 N°34 * FEBBRAIO 2022 * – WWW.ASSOCIAZIONEEUTERPE.COM

Nell’infanzia, la stagione dei perché dà felicità o infelicità? di SERGIO CAMELLINI79 L'infanzia, per definizione , è quel periodo della vita che va dalla nascita alla comparsa dei segnali della pubertà, che introducono l'ingresso all'adolescenza. Parlare in modo generico dell'infanzia sarebbe difficile e fuorviante, in quanto questa parola comprende un periodo molto esteso, sia dal punto di vista strettamente temporale oggettivo , sia da quello dell'esperienza soggettiva del bambino che avverte in sé importantissime trasformazioni. Già nella prima infanzia, attraverso le ripetute interazioni coi genitori, il bambino sviluppa un insieme di schemi che sono alla base della sua identità, del modo di relazionarsi agli altri e di percepire la realtà. A quale genitore non è capitato di spazientirsi difronte all'ennesima domanda del proprio figlio? Da quando apre gli occhi sul mondo, il nostro piccolo comincia a dimostrare interesse per tutto quanto lo circonda , a diventare sempre più curioso; da quando, poi, impara a parlare, il suo desiderio di sapere sembra divenuto insaziabile, cosicché a ogni nostra risposta segue un nuovo inesorabile:"Perché?". Eppure, dobbiamo essere disponibili a rispondere ai suoi interrogativi, se vogliamo tener viva quella curiosità che è la spinta verso sempre nuove scoperte . Man mano che cresce , le sue domande saranno sempre meno banali, anzi, a volte ci metteranno in difficoltà. Allora, sfogliando insieme un libro alla ricerca di una spiegazione, coglieremo un'ottima occasione per appagare il suo bisogno di conoscere , per colmare alcune nostre lacune, per mantenere vivo e costante il dialogo . Il bambino "nasce" curioso , poiché si apre verso il mondo, che è tutto da scoprire, colmo com'è di cose belle e interessanti, o brutte e noiose. Fin da piccolo , quando non è ancora padrone del linguaggio , con le mani tocca, manipola, sfiora, preme, rompe; con gli occhi osserva , è attratto da ogni oggetto, da ogni gesto, da ogni avvenimento. Poi, quando sa esprimersi bene, assilla invece il genitore con una serie interminabile di domande, spesso molto sagaci e argute. Anche se a volte è difficile dominarsi, non ci si deve mai stancare di rispondergli con affetto È inopportuno interromperlo con le solite espressioni del tipo: "Adesso basta, sei ancora troppo piccolo per capire". C'è un bellissimo pensiero di Auguste Lumière, inventore del cinematografo assieme al fratello Louis, a proposito della perduta capacità dell'uomo a comprendere quanto ci sia dietro le cose: "Dopo mille domande rimaste senza risposta, il bambino finisce col non chiedere più e col perdere la sua curiosità. Si abitua a vedere senza comprendere i fenomeni della natura, e conserverà per tutta la vita questa cattiva abitudine. Vivrà , allora, in mezzo alle più grandi meraviglie naturali senza pensare minimamente a conoscere le cause e imeccanismi. Perché, allora, bloccare la curiosità di nostro figlio, invece di favorire la sua evoluzione quando è sufficiente un po' di pazienza? Facciamo leva sui sentimenti. D'accordo, non è facile esaudire ogni richiesta; se, per esempio, il piccolo di tre anni SERGIO CAMELLINI (Sassuolo, MO, n.d.), Psicologo perfezionato in biopsicosessuologia, è poeta e scrittore. Come studioso di arte povera della civiltà contadina e dei mestieri, ha fondato una Casa Museo sull'Appennino emiliano. Ha pubblicato un’opera sul linguaggio del corpo, un’opera omnia e dodici libri di poesie. Ha ottenuto diversi riconoscimenti con premi nazionali e internazionali; è stato inserito tra le Eccellenze degli Artisti e Autori del Nuovo Rinascimento di Milano. È stato incaricato per essere uno dei rappresentanti italiani della poesia contemporanea a Belgrado e Hyderabad (India), dove gli è stato conferito l'Award 2017. Ha ottenuto otto Premi alla Carriera. 79

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DOMENICO PISANA – Recensione de Indiscrezioni dal fortiliziodi Sergio Carlacchiani

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MICHELE BARBERA – Recensione di Arrèri ô scurodi José Russotti

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ANTONIO VANNI – Recensione de Il linguaggio perdutodegli oggetti di M. Stella Rossi

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CARMEN DE STASIO – “Le misure creative dell’erranza”

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LUCIA NARDI – Recensione de Donne eccezionalidi Alessia Maracci

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FRANCESCO MARTILLOTTO – “Torquato Tasso “peregrino errante””

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da Ulisse a Herman Hesse”

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ANGELO ARIEMMA – “Viaggi letterari”

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LORETTA FUSCO – “Bukowski: nato per essere”

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SERGIO CAMELLINI – “Nell’infanzia, la stagione dei perché dà felicità o infelicità?”

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